Ogni giorno, migliaia di avvisi pubblicitari lottano tra loro per attirare conquistare nuovi clienti. L’elevata pluralità di messaggi può contribuire alla perdita di attenzione da parte dei consumatori. La mente umana può ospitare un numero limitato di stimoli: oltrepassata tale soglia è più difficile che presti chiara attenzione.

La mente, come difesa contro l’elevato volume di comunicazione, rigetta molte delle informazioni offerte dalla quale non si sente attratta. La comunicaziome efficace per entrare nella mente del consumatore deve essere ultra-semplificata. Infulenzare efficacemente la mente del consumatore è impossibile con l’utilizzo di uno strumento come l’advertising tradizionale. Il modo migliore per farlo è utilizzare un messaggio ultra-semplificato.

Quando si parla di comunicazione, in questo contesto, meno informazioni sono presenti e meglio è; perciò, meglio che non siano presenti ambiguità all’interno del messaggio. Ciò che conta è fare impressione sui visitatori.

Nel corso degli anni, il mercato si è evoluto parecchio, attraversando tre ere:

  • Era del prodotto: l’advertising si focalizzava sulle specifiche del prodotto e sui benefici forniti al consumatore;
  • Era dell’immagine: una compagnia di successo fondava la propria reputazione sulla propria immagine;
  • Era del posizionamento: un’impresa deve posizionarsi considerando i propri punti di forza e di debolezza.

Ironicamente, il volume della pubblicità è pure cresciuto; non però quello delle informazioni effettivamente divulgate, ma nel volume di persone che sono coinvolte nel processo.

Il posizionamento si basa sul concetto che la comunicazione efficace avviene unicamente al momento giusto e nelle giuste circostanze, effettuando un “imprinting”: ci sarà un’unica occasione di fare bella figura sul visitatore.